L'utilizzo dei servizi INPS sta per subire un cambiamento importante, che aggiornerà i meccanismi di accesso e di identità digitale.
Nell'ultimo anno, infatti, le amministrazioni hanno spinto sempre più verso l'identità digitale unica SPID→, affiancandovi la Carta d'Identità Elettronica (CIE).
Switch-off e transizione: il piano per arrivare a SPID
L'ente previdenziale ha iniziato il percorso di cambiamento già nell'estate del 2020. A luglio 2020, difatti, ha annunciato l'inizio del cosiddetto switch-off ("spegnimento") del PIN INPS.
Secondo le diciture ufficiali, l'azione era realizzata appositamente in favore del Sistema Pubblico di Identità Digitale SPID. Non si è trattato però di un passaggio immediato o drastico. La comunicazione di luglio ha ufficializzato l'inizio soltanto di una fase transitoria, per la data del 1° ottobre 2020.
Questo momento intermedio è stato dedicato a istruire l'utenza INPS nei confronti del sistema SPID. Per farlo, è stato interrotto il rilascio di nuovi PIN INPS (eccetto alcuni casi particolari e solo per alcuni servizi).
Mentre gli utenti venivano spinti a effettuare la registrazione SPID, disponibile ormai in molteplici modi, l'ente ha ufficializzato anche le nuove date di spegnimento, pressoché totale, delle restanti funzioni del PIN INPS.
Addio definitivo al PIN INPS: si cambia da settembre 2021
Una moltitudine di soggetti dovranno adeguare le loro abitudini e i loro sistemi d'accesso poiché, dopo il periodo nel mezzo, siamo di fronte all'ultima fase della transizione.
Dal 1° settembre 2021, l'utilizzo del PIN per l'autenticazione INPS ai servizi online non sarà più consentito. Questa manovra sarà operativa per diverse categorie, tra le quali:
- Imprese e utenti che operano in qualità di azienda;
- Singoli professionisti esercenti;
Inoltre, dal 30 settembre 2021, verrà effettuata la cancellazione definitiva di tutti i PIN INPS esistenti prima della manovra di ottobre 2020.
Il sistema di PIN INPS rimane attivo soltanto per gli utenti che non possono ottenere un profilo SPID. Nello specifico, INPS riporta che continueranno ad avere diritto di richiesta di nuovi PIN INPS:
- I genitori per i figli minori di 18 anni;
- I cittadini di Paesi UE ed extracomunitari che non hanno un documento di identità rilasciato in Italia;
- I tutori, curatori e amministratori di sostegno per le persone soggette a tutela, curatela e amministrazione di sostegno.
Autenticazione INPS e SPID dopo la transizione
La dismissione del PIN INPS è, come detto, una delle tante azioni volte a favorire su tutto il territorio la registrazione a SPID, ormai una sorta di accentratore dell'identità digitale, che serve anche a gestire l'autenticità dei documenti→ a nostro carico. Il metodo principale di autenticazione INPS online, quindi, sarà uno SPID di livello 2 o superiore (cioè con conferma di sicurezza, tramite OTP via SMS o applicazione su smartphone).
Non è comunque l'unico: si può accedere usando la propria Carta d'Identità Elettronica (CIE), poiché dotata di un apposito chip. Esso deve essere scansionato da un lettore di smart card contactless (collegato al computer desktop) o, in modo ancor più comodo, da uno smartphone dotato di interfaccia NFC, tramite l'app ufficiale Cie ID.
In terzo e ultimo luogo, l'accesso è garantito anche tramite il sistema TS-CNS, cioè Tessera Sanitaria – Carta Nazionale dei Servizi. Anch'essa contiene un chip elettronico, che può essere riconosciuto solo da un lettore di smart card per PC desktop, tramite inserimento di codici PIN e PUK.
Dotarsi di uno SPID diventa, in conclusione, il metodo più semplice per usufruire dei servizi online INPS. La sua progressione non sembra destinata a fermarsi, quindi meglio organizzarsi per tempo: INPS invita i soggetti interessati a effettuare la registrazione SPID entro la fine di agosto 2021.