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Cos'è PEPPOL: come funziona il progetto europeo per un mercato unico digitale

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Il concetto di fatturazione elettronica-> si è già fatto spazio, e con forza, nelle attuali prospettive aziendali.

Non tutti sanno, però, che il ciò fa parte di un progetto ben più ampio, che coinvolge l'intera Comunità Economica Europea.

Tutto parte da un obiettivo: ottenere uno spazio digitale unico, accessibile, con regole comuni, in cui rendere ottimale l'interscambio di transazioni online a livello europeo.

Un'idea di questo genere è già realtà, sotto l'acronimo di PEPPOL.

 

Arrivare a PEPPOL: un percorso storico

Nel nuovo millennio sempre più aziende hanno iniziato a utilizzare metodi digitali, prestandoli alle proprie infrastrutture di ogni tipo.

Ma in un'ottica di Mercato Unico Europeo, in un'era digitale, mancava proprio questo: un Mercato Unico Digitale Europeo.

La crescente domanda di un mercato unico, anche per gli strumenti di fatturazione tra Paesi membri, ha generato i primi esperimenti tramite un progetto preliminare partito nel 2008.

Gli obiettivi del progetto erano (e sono) chiari: facilitare, garantire, e integrare le transazioni digitali sotto un unico sistema standardizzato.

Il nome del progetto è PEPPOL, acronimo di Pan-European Public Procurement On-Line, che potremmo tradurre in Approvvigionamento digitale pubblico Pan-europeo. Nel dettaglio:

  • La dicitura Approvvigionamento Digitale indica l'acquisizione di beni o servizi online, in parole povere ordini elettronici di PA e aziende.
  • Il termine Pan-europeo definisce un sistema europeo di rapporti e scambi commerciali, comune e condiviso in tutto il continente.

Il progetto PEPPOL si evolve definitivamente nel settembre 2012, grazie al controllo da parte dell'associazione OpenPEPPOL. Alle competenze di ogni nazione è invece affidato il compito di individuare una PEPPOL Authority, ossia un'ente che si occupi di promuovere, regolare e migliorare il servizio. In Italia è AgID-> a ricoprire questo ruolo.

 

Cos'è PEPPOL: uno standard per il futuro

Abbiamo compreso il senso di PEPPOL, vale a dire fornire uno spazio unico, in grado di uniformare il continuo interscambio di ordini e transazioni elettroniche.

L'argomento è di grande interesse in Italia: dal 2019, tutte le aziende e le Pubbliche Amministrazioni hanno l'obbligo di essere attrezzate a ricevere e gestire le fatture rispettanti proprio le norme PEPPOLIn Italia la fatturazione elettronica consente infatti di automatizzare l'invio dei dati delle fatture all'Agenzia delle Entrate.

New call-to-action

Un fondamento di PEPPOL è lo standard per la trasmissione di documenti elettronici->. Questo standard in continuo aggiornamento – attualmente PEPPOL BIS 3.0-> – prevede l'uso del formato UBL XML, ossia un formato riconosciuto a livello internazionale per lo scambio di documenti commerciali elettronici, finalmente unico e condiviso.

A oggi, purtroppo, nessuna normativa comunitaria impone lo scambio di fatture elettroniche a livello internazionale. Ma i vantaggi di un unico standard condiviso sono molteplici e sempre più Paesi si stanno adoperando.

Un sistema unificato permetterà un abbattimento della burocrazia a livello comunitario e ridurrà i costi legati all’emissione, alla trasmissione e alla conservazione delle fatture.

 

Come funziona PEPPOL: l'architettura a quattro nodi

Il funzionamento di PEPPOL è affidato a una particolare architettura a quattro nodi, che ricorda il Sistema Di Interscambio (SDI) dell'Agenzia delle Entrate. I cosiddetti corner dell'architettura – ossia i protagonisti che partecipano allo scambio – sono:

  • Il mittente, che prepara il documento rispettante gli standard PEPPOL;
  • Il destinatario, che si attrezza a poter ricevere i documenti con standard PEPPOL;
  • Il primo Access Point, a cui è collegato il mittente;
  • Un altro Access Point, a cui è collegato il destinatario.

Nel mezzo dei protagonisti è presente un Service Metadata Publisher (SMP), apposito nodo a cui sono affidati due compiti:

  • in primo luogo, individua l'indirizzo del destinatario;
  • in seguito verifica la sua disponibilità a ricevere quel documento, così da completare il recapito.

In termini più pratici, i due individui entrano da un apposito Access Point PEPPOL tramite un identificativo (ID) PEPPOL .Il mittente inserisce le coordinate del destinatario e, se quest'ultimo è correttamente attrezzato, il documento verrà consegnato.

Quindi, se un’azienda vuole emettere una fattura elettronica PEPPOL nei confronti di un cliente straniero non deve far altro che inserire le coordinate PEPPOL del fornitore. 

La semplicità processuale alla base di PEPPOL è un primo passo per dimostrare i benefici dell'automazione e della standardizzazione degli strumenti digitali a livello comunitario.

Proprio la comodità garantita da un software come a.invoice->, il recapito della fattura all'Agenzia delle Entrate è immediato, senza dover aprire altri portali o realizzare altri invii.

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