Questo periodo di estrema volatilità ci porta a interrogarci, ancor più del solito, riguardo il cambiamento digitale delle nostre aziende: è palese l'importanza di un utilizzo esperto dei mezzi informatici, non solo per lo smart working d'emergenza, ma soprattutto per il ritorno alla normalità.
Sebbene l'impatto economico del cambiamento possa spaventare, ci sono diversi incentivi statali a disposizione delle imprese per realizzare una vera Digital Transformation.
La trasformazione digitale non è un semplice aggiornamento, magari con nuovi dispositivi, software o attrezzature, ma molto di più. Si tratta di un cambiamento pervasivo, in grado di coinvolgere tutta l'azienda, i suoi dipendenti, i suoi manager, i suoi dirigenti, le loro abitudini, in ogni settore.
Uno dei trampolini di lancio per la Digital Transformation si rivela spesso la dematerializzazione dei documenti->. Il documento, che sia contratto, fattura o preventivo, è il risultato materiale di un lungo processo di lavoro. Digitalizzarlo significa innescare un effetto domino positivo, in cui anche gli altri settori riusciranno a evolvere di conseguenza.
Naturalmente, la dematerializzazione documentale non è l'unico elemento che determina la trasformazione digitale.
Le aziende devono abituarsi a pensare con un approccio di innovazione, affrontando e accogliendo i cambiamenti in modo diverso: non più con la paura del nuovo o il timore sconfinato del rischio, bensì con la consapevolezza di opportunità per diventare migliori.
In modo da trovarsi già pronti al mutamento successivo che, in realtà, è già in atto.
Come già menzionato, la Digital Transformation porta con sé diversi timori-> per le aziende. Nonostante la quasi totalità degli imprenditori, intervistati nel 2020 dall'Osservatorio, ritenesse indispensabili le innovazioni digitali (88%), solo il 26% delle PMI era digitalmente maturo, cioè già pronto a evolversi.
I motivi? Poca volontà di innovare, avversione per i rischi, mancanza di figure specializzate e soprattutto costi ritenuti elevati.
Una parte degli intervistati lamentava infatti pochi aiuti da parte degli enti statali ma oggi arriva una novità interessante: tra giugno e ottobre 2020 sono stati ufficializzati i dettagli degli incentivi Digital Transformation.
Il progetto è rivolto alle attività iscritte al Registro delle Imprese, con almeno due bilanci presso esso depositati, di cui l'ultimo pari ad almeno 100.000 euro in ricavi. Le imprese devono anche operare nel settore turistico, commerciale o manifatturiero, e non essere in fallimento, liquidazione o altre situazioni equivalenti.
L'agevolazione copre fino al 50% dei costi (di cui il 10% come contributo e il 40% come finanziamento agevolato) su una spesa compresa tra 50.000 e 500.000 euro, che sia dedicata alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi. Tutti i dettagli sono disponibili alla pagina ministeriale degli incentivi Digital Transformation->.
La spesa supportata deve essere dedicata direttamente a implementare la trasformazione. In questo insieme sono inclusi diversi investimenti tra cui advanced manifacturing, cybersecurity, servizi in cloud e realtà aumentata; ma anche sistemi di pagamento, piattaforme e-commerce, applicazioni per la gestione della logistica, nonché diverse tecnologie indispensabili ai suddetti sistemi, come i software di settore.
Alcuni esempi chiari di questi ultimi, che rientrano nelle agevolazioni, sono i software per le aziende di Ardesia.
Sia in forma di soluzioni custom fit-> (su misura per la singola esigenza aziendale), sia come suite di più prodotti-> (già integrati e intrecciati tra loro), risolvono diversi passaggi fondamentali della Digital Transformation.
Vanno dalla dematerializzazione dei documenti e loro successiva archiviazione fino all'automazione del ciclo di fatture digitali, passando per le PEC e i servizi di posta integrata e accessibile per le aziende.