Sempre più competenze vengono richieste a un manager di alto livello e nell'era digitale, tra tutte, spiccano quelle informatiche. Non solo avere dimestichezza con la tecnologia in generale ma conoscere nel dettaglio le qualità dei software in grado di apportare valore aggiunto al business della propria azienda.
Grazie all'inarrestabile progresso tecnologico l'informatizzazione delle imprese, iniziata alla fine degli anni '70, sta per esprimere oggi il massimo del suo potenziale. Software sempre più performanti e user-frendly, portabilità a livello mobile, intelligenza artificiale, machine learning e sistemi esperti stanno riconfigurando la realtà quotidiana con una velocità che non credevamo possibile.
I vantaggi di tutto ciò sono enormi e aprono scenari futuri sconfinati e difficilmente prevedibili. Allo stesso tempo però ognuno di noi è chiamato a essere sempre più competente e chi sta ai vertici delle organizzazioni deve davvero cambiare passo.
Fino a ieri, all'Amministratore Delegato di una azienda non erano richieste specifiche competenze informatiche. Il suo pane quotidiano era il business e il suo vocabolario un compendio di termini e concetti economico-organizzativi.
Quel modello è saltato per aria e oggi un nuovo paradigma domina la scena. L'economia, l'organizzazione aziendale e in generale il management sono stati contaminati dalla terminologia informatica in modo virale ed invasivo. Non è più possibile separare la dimensione organizzativa da quella informatica. I due domini si sono fusi tra loro in modo inestricabile generando strutture e regole nuove, alcune già in essere, altre tutte da scoprire.
Il manager innovativo oggi non può limitarsi a delegare tutte le questioni digitali al suo braccio destro, ingegnere o tecnico che sia. L'informatica non è più una semplice scienza applicata al servizio della mente organizzativa ma una vera e propria cabina di regia che grazie al suo stesso sviluppo ha trasformato radicalmente l'organizzazione aziendale e il lavoro dei manager.
Management e informatica si co-determinano come in una scienza nuova e i contributi dal basso e quelli dall'alto non sono più separabili ma inseriti in una dinamica di tipo circolare.
Il nucleo di tutta la questione è il software: sempre più potenti, intelligenti, usabili, in grado di elaborare enormi quantità di informazioni e di prevedere scenari futuri sul medio e lungo periodo. Sono ormai una vera e propria realtà aumentata che retroagisce su tutte le nostre attività quotidiane e lavorative modificandole sensibilmente.
A livello aziendale, un vero e proprio terremoto che sta ridefinendo la geografia organizzativa di intere aziende e il modo in cui devono essere condotte. Pensa solamente alla questione del workflow management→ e a come è radicalmente cambiato l'approccio alla programmazione e gestione dei flussi di lavoro.
E che dire dello straordinario processo di dematerializzazione dei documenti→ . Niente più armadi stracolmi di faldoni. Solo bit di informazione memorizzati su sistemi fisici o virtuali sempre più capienti e veloci.
Un manager illuminato non può cadere nell'errore di credere che si tratti solo di migliorie tecniche in grado di aumentare il fatturato nell'unità di tempo. È certamente anche questo, ma si tratta di molto di più.
Il bravo manager deve saper cogliere l'aspetto qualitativo di questa rivoluzione e capire che il software oggi è uno strumento da prendere in seria considerazione quando si tratta di pianificare nuove strategie economiche, produttive e di marketing.
Il software deve essere concepito come una sorta di intelligenza esterna, come un collaboratore "virtuale" in grado di indicare direzioni nuove e opportunità futuribili. Molte aziende spesso ne sono già munite ma non possiedono ancora la giusta consapevolezza del fenomeno. Serve un cambio di visione, una nuova forma mentis capace di integrare le potenzialità umane con quelle generate dalla tecnologia.
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Come fare dunque per affrontare questa enorme sfida, per tradurla in opportunità e non esserne travolti? Sinergia è l'unica soluzione possibile. Ma cosa significa concretamente?
Significa che il manager innovativo di questa nuova era deve entrare in una strettissima relazione con il reparto informatico della propria azienda. Deve conoscere in modo approfondito tutte le caratteristiche dei software necessari allo sviluppo della propria impresa e deve riuscire a ridefinire le proprie competenze e il proprio linguaggio in base alle potenzialità messe a disposizione da questa nuova intelligenza.
La collaborazione e lo scambio di informazioni tra il management aziendale e il reparto informatico devono diventare routine quotidiana e si deve cercare il più possibile di parlare un linguaggio condiviso.
La sezione informatica deve portare nuova linfa ai manager che dovranno essere in grado di tradurre le migliorie, apparentemente solo tecniche, in nuove soluzioni di business. Sulla base dell'esperienza quotidiana, inoltre, il manager innovativo dovrà fornire costantemente feedback ai tecnici e agli sviluppatori affinché rendano i software sempre più adatti alle strategie aziendali.
Managment e informatica, metodi organizzativi e software: sempre più due lati della stessa medaglia. Anni di sviluppo tecnologico hanno prodotto una nuova intelligenza a disposizione di tutti. Nessuno come il manager aziendale è chiamato a conoscerla nel dettaglio e a servirsene in modo sistematico per tracciare nuove rotte, creare nuove opportunità di business e aumentare crescita e profitti. Mai come in questo caso vale il detto: “il tutto è sempre qualcosa di più rispetto alla somma delle parti”. Incontrandosi, management e informatica hanno dato vita a questa nuova dimensione. Spetta ai bravi manager saperla decifrare e creare gli scenari del prossimo futuro. L'impresa non è semplice ma non ci sono alternative. Le opportunità però sono davvero infinite.
Noi ci siamo. E tu?
Buon Lavoro!