Da diversi secoli l'evoluzione delle attività umane si intreccia severamente con le tematiche ambientali, creando scontri non indifferenti. La tecnologia, intesa come progresso tecnologico in ogni settore, ha fatto registrare un forte impatto sulla natura. Al contrario di cento o duecento anni fa, però, oggi ne abbiamo la piena consapevolezza: adottare approcci sostenibili per raggiungere un obiettivo green è diventato un dovere che coinvolge tutti.
È più facile immaginare l'inquinamento prodotto dalle prime due rivoluzioni industriali (soprattutto la seconda, concentrata sul petrolio).
In realtà anche la più vicina a noi, cioè la terza, legata all'informatica e alle tecnologie digitali, ha un notevole effetto negativo sull'ambiente. È solo meno evidente agli occhi. L'impatto ecologico si registra sin dallo sfruttamento di risorse naturali in maniera non sostenibile.
La fase industriale, poi, vede l'uso di energie non rinnovabili per alimentare fabbriche e macchinari, e la conseguente immissione nell'atmosfera di smog e sostanze inquinanti.
Anche i lati "moderni" della catena influiscono negativamente. Il continuo rilascio di device più nuovi e potenti, ad esempio, costringe ad una produzione massiccia e aumenta notevolmente i dispositivi gettati via; questi contengono parti difficilmente riciclabili, troppe volte smaltite male. Inoltre, tutto ciò che vediamo solo in versione digitale su internet (come il cloud storage) ha un enorme corrispettivo reale tramite server e data center, luoghi che consumano molta energia.
Come se non bastasse, la crescita del mondo e-commerce ha causato un notevole aumento di packaging e spedizioni a domicilio, che si traducono in più plastica e più carburante per i viaggi.
L'ecologia non riguarda solo la raccolta differenziata, la mobilità, il riciclo o altri argomenti così in vista. Deve ampliarsi anche (e soprattutto) all'ambito produttivo-industriale, che ha un impatto sull'ambiente elevato e continuo.
A partire dalla selezione dei materiali: non è più possibile utilizzare plastica indiscriminatamente, che va ridotta al minimo preferendovi materiali riciclabili e compostabili, o almeno riutilizzabili.
Il discorso è ancor più immediato per le fonti energetiche, per cui oggi è possibile rivolgersi al sempre più ampio mercato delle energie rinnovabili. Si tratta forse del passo più lungo e difficile da fare, anche per le grandi aziende; ma ne vale la pena, perché uno switch al rinnovabile può riguardare non solo produzione ma anche conservazione, smaltimento, data center, uffici.
E tutto ciò equivale ad una impronta ecologica-> di dimensioni ciclopiche, perciò ridurla diviene di vitale importanza per il nostro ambiente.
Il concetto di informatica verde (dall'inglese anche green computing o green IT) si concretizzava per la prima volta nel 1992, con il programma americano Energy Star: questo prefissava degli standard energetici minimi per la sostenibilità dei dispositivi elettronici.
Col tempo le conoscenze si sono allargate, portando a impegni come l'uso di minore energia per ottenere uguale (o maggiore) potenza. Ma l'avanzare dell'informatica richiede automaticamente più potenza, quindi questo processo non basta, da solo, a ridurre l'inquinamento.
Si sono quindi sviluppate nuove soluzioni, come i server a basso consumo, ventilati grazie alle energie rinnovabili; ad esempio, Aruba-> ha sviluppato in Italia una data center completamente sostenibile, Microsoft-> ha allargato l'uso di fonti rinnovabili e vuole aumentarlo fino al 100%, Facebook-> ha aperto un data center in Texas basato del tutto sull'energia eolica.
Si è cambiata anche la mentalità, fin dalla fase di progettazione: ciò vuol dire pensare a dispositivi orientati al risparmio energetico già dalla loro nascita. E si sono finalmente stabilite delle norme esatte per lo smaltimento dei materiali pericolosi.
Infine, bisogna essere consapevoli che il Green Computing non riguarda solo aziende, fabbriche, designer e imprenditori, bensì tutti noi. È vero, le aziende hanno un impatto molto più intenso rispetto a una persona singola – e per fortuna si stanno muovendo in senso green anche per migliorare la loro reputazione.
Ma numerosi consumatori, se considerati insieme, hanno in egual modo effetto sull'ambiente. Per questo è necessario assumere quotidianamente degli atteggiamenti sostenibili, come usare le funzioni di risparmio energetico, spegnere in modo completo anziché lasciare in stand-by, non dimenticare dispositivi accesi o sotto carica
E quando possibile acquistare prodotti ricondizionati (ormai sempre più diffusi anche tra i big come Amazon), limitando così la quantità di rifiuti tecnologici.