Aziende e documenti fiscali: le novità 2020

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La digitalizzazione viaggia oramai verso il suo destino inesorabile: abbracciare tutte le dimensioni del business.

Anche in ambito di procedure amministrative i documenti digitali si evolvono. Vediamo, tra le novità fiscali 2020, quali sono i cambiamenti che influenzeranno maggiormente le aziende e i cittadini.

 

1. La conservazione delle fatture elettroniche

Una delle prime novità introdotte dall’Agenzia delle Entrate riguarda le fatture elettroniche, non tanto in termini di emissione quanto di conservazione.

La legge impone già che le fatture e i documenti fiscali vengano conservati per almeno 10 anni→.

L’articolo 15 del decreto fiscale della Legge di Bilancio 2020 ha introdotto però una novità: l’Agenzia delle Entrate conserverà i tracciati XML fino al 31 dicembre dell’ottavo anno successivo all’emissione, per permettere alla Guardia di Finanza di effettuare i controlli incrociati necessari.

L’Agenzia delle Entrate mette perciò a disposizione del cittadino e dei possessori di P.Iva la possibilità di aderire al Servizio di Consultazione e Acquisizione delle Fatture Elettroniche o dei loro duplicati informatici, ovvero di disporre delle proprie fatture online per 3 anni dalla loro emissione. In tal modo (per quanto questo lasso di tempo sia incongruente con quello previsto per la conservazione) si riducono i rischi per il cittadino di smarrimento della documentazione fiscale.

 

2. Il nuovo tracciato della fatturazione elettronica

Il formato della fattura elettronica si evolve per una maggiore integrazione nel sistema fiscale. Il tracciato XML, infatti, viene aggiornato con una serie di parametri e codici che andranno a favorire la compilazione automatica delle dichiarazioni.

In questo contesto i software di gestione delle fatture, come a.invoice→, assumeranno un ruolo sempre più cruciale nella gestione delle procedure amministrative, intendendo queste come parte di un più ampio processo documentale aziendale automatizzato→.

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3. Lo scontrino elettronico

C’è chi lo accusa di aver messo in ginocchio le piccole attività, chi di aver aumentato esponenzialmente la quantità di carta termica non riciclabile. Fatto sta che dal 2020 tutti i commercianti e possessori di partita Iva devono emettere solo scontrini digitali.

Il nuovo registratore di cassa invia le informazioni fiscali direttamente all’Agenzia delle Entrate attraverso il Sistema di Interscambio, esattamente come avviene per la fattura elettronica.

Ma c’è di più: lo scontrino elettronico dovrà essere conservato secondo le norme che regolano i documenti digitali: i file devono obbligatoriamente essere conservati per 10 anni.

 

 

4. Gli Indici Sintetici di Affidabilità (ISA)

Si tratta di indicatori introdotti dall’Agenzia delle Entrate per misurare a fini statistici i dati relativi ai comportamenti fiscali dei contribuenti.

In pratica, valuteranno la “coerenza” contributiva del lavoratore. La compilazione degli indici permetterà all’interessato, qualora considerato “affidabile” di accedere a una serie di premi e benefici.

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5. Gli ordini per le PA: il Nodo Smistamento Ordini

È prorogato a febbraio l’onere, da parte di tutte le aziende che riforniscono il Sistema Sanitario Nazionale, di adottare un software per gestire i documenti relativi agli ordini in formato UBL XML.

Possiamo considerare l’NSO→ come l’equivalente, per gli ordini, del Sistema di Interscambio dell’Agenzia delle Entrate. Una sorta di “postino fiscale” attraverso cui dovranno transitare tutti i dati relativi alla vendita di beni e servizi alle Pubbliche

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